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Appello linguistico in tempi di Coronavirus
Thread poster: Giuseppe C.
Giuseppe C.
Giuseppe C.  Identity Verified
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Mar 28, 2020

Data la situazione attuale, mi sono giunte già memorie di traduzione contenenti termini associati all'attuale pandemia da Coronavirus.

Ho notato una grande confusione soprattutto tra il nome del virus e la malattia causata dal virus.

Direi almeno qui di metteci d'accordo su una faccenda.

Il virus si chiama SARS CoV-2 e quindi, quando richiede l'aggettivo determinativo, va usato il maschile: "il" SARS CoV-2.
La malattia si chiama COVID-19 e richiede i
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Data la situazione attuale, mi sono giunte già memorie di traduzione contenenti termini associati all'attuale pandemia da Coronavirus.

Ho notato una grande confusione soprattutto tra il nome del virus e la malattia causata dal virus.

Direi almeno qui di metteci d'accordo su una faccenda.

Il virus si chiama SARS CoV-2 e quindi, quando richiede l'aggettivo determinativo, va usato il maschile: "il" SARS CoV-2.
La malattia si chiama COVID-19 e richiede il femminile: "la" COVID-19.

I giornalisti, dal canto loro, non aiutano molto a differenziare e pasticciano con questi aggettivi determinativi, godendo spesso al suono di "il COVID-19" convinti di indicare il virus in questione.
Cerchiamo di essere coerenti almeno noi traduttori, altrimenti finisce come con i motori di ricerca, in cui l'aggettivo "relevant" riferito al grado di pertinenza del risultato ormai è diventato "rilevante" a causa dell'errore di qualche traduttore amante dei falsi amici propagatosi in modo pandemico.
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Valentina Pecchiar
Asja & Asia
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Valentina Pecchiar
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L'amore è rilevante al tempo DEL COVID Mar 28, 2020

Giuseppe voglio sposarti

Elena Feriani
Emanuele Vacca
 
Giuseppe C.
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Sospesi Mar 28, 2020

Mi spiace, ma i matrimoni sono sospesi.

Tom in London
Chiara Gavasso
 
Valentina Pecchiar
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:'( Mar 28, 2020

Giuseppe C. wrote:

Mi spiace, ma i matrimoni sono sospesi.


 
Chéli Rioboo
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@Valentina Mar 28, 2020

Non disperare : la sua riposta significa che non è sposato

Luisa Fiorini
 
Chiara Gavasso
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Eh Mar 29, 2020

Hai ragione, Giuseppe. Finora ho tradotto la malattia come maschile, ma effettivamente è femminile.
Grazie!


 
Chéli Rioboo
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Perché femminile ? Mar 29, 2020

Non sono madrelingua italiana, e non cerco mariti, ma... perché dovrebbe essere per forza femminile ? È una domanda puramente ingenua : da noi in Francia, il genere è completamente arbitrario. Una malattia può benissimo essere maschile : le choléra, le tétanos, le cancer, la coqueluche, la rougeole, ecc. Non è la stessa cosa in Italia ?

 
Chiara Gavasso
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Femminile perché... Mar 30, 2020

Chéli Rioboo wrote:

Non sono madrelingua italiana, e non cerco mariti, ma... perché dovrebbe essere per forza femminile ? È una domanda puramente ingenua : da noi in Francia, il genere è completamente arbitrario. Una malattia può benissimo essere maschile : le choléra, le tétanos, le cancer, la coqueluche, la rougeole, ecc. Non è la stessa cosa in Italia ?


...perché COVID-19 sta per "coronavirus disease", quindi "malattia da coronavirus" e malattia è femminile.


Valentina Pecchiar
Giuseppe C.
Jasmina Towers
 
Mario Cerutti
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Però... Mar 30, 2020

... ad essere pignoli e stiracchiando un po' il concetto si potrebbe anche dire "morbo", o no?

 
Giuseppe C.
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Mi pare poco appropriato Mar 30, 2020

Ciò che davvero provoca è una

"severe acute respiratory syndrome" con acronimo SARS.

Gira che ti rigira, è difficile chiamare morbo una malattia che si risolve, bene o male che vada, in un paio di mesi al massimo. In genere morbo si usa per malattie sistematiche o degenerative. Ma non sono esperto in campo medico e attendo interventi di chi è più addentro alla materia.


 
Mario Cerutti
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Distinzione di genere ai tempi del/della COVID-19 Mar 30, 2020

Giuseppe C. wrote:
Ma non sono esperto in campo medico e attendo interventi di chi è più addentro alla materia.

"Morbo" è uno dei sinonimi di "malattia", ma ammetto che "la" COVID-19 al momento sembra essere più una malattia che un morbo. Chissà, forse tra qualche tempo si scoprirà che lascia tracce degenerative nel corpo, per cui in tal caso il confine tra i due termini non sarà più così ben definito. Anch'io non sono esperto in materia, e comunque avevo anticipato che la mia osservazione si basava sullo stiracchiamento del concetto (per puro piacere di controbbare).

Devo ammettere che anch'io ho sembre usato CODIV-19 al maschile, forse perché agli inizi tutti, comprese alcune primarie testate giornalistiche, lo chiamavano Coronavirus, che volendo continuare a spaccare il capello in quattro è maschile.

Questo mi ricorda un po' l'email, che io uso sempre al maschile ma che molti, traduttori compresi, intendono però al femminile.

[Edited at 2020-03-31 03:50 GMT]


 
Gaetano Silvestri Campagnano
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Le lingue seguono l'uso e non la logica Mar 31, 2020

A stretto rigor di logica non ci sarebbe nulla da eccepire sul fatto che COVID-19 sia femminile. In concreto, invece, è tutt'altra cosa, per il semplice fatto che le lingue seguono l'uso e non la logica, o almeno non una logica assoluta. Quando una nuova forma è ormai diffusa, per quanto possa apparire illogica o scorretta, non c'è più nulla da fare, e diventa automaticamente corretta. È sempre stato così nella storia di ogni lingua.

Se una lingua seguisse la logica al 100% sa
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A stretto rigor di logica non ci sarebbe nulla da eccepire sul fatto che COVID-19 sia femminile. In concreto, invece, è tutt'altra cosa, per il semplice fatto che le lingue seguono l'uso e non la logica, o almeno non una logica assoluta. Quando una nuova forma è ormai diffusa, per quanto possa apparire illogica o scorretta, non c'è più nulla da fare, e diventa automaticamente corretta. È sempre stato così nella storia di ogni lingua.

Se una lingua seguisse la logica al 100% sarebbe un'immensa formula matematica e non un sistema vivo e palpitante come le persone che lo utilizzano. Naturalmente, ogni lingua si basa sempre, in linea teorica, su una serie di principi logici, che sono le categorie grammaticali (codificati poi dagli studiosi come "regole "), ma poi li modifica e li ridefinisce in continuazione, facendosi beffe della stessa logica iniziale, a cui spesso sostituisce criteri diversi, imposti dall'uso.

Ecco perché, come plurale di "pomodoro" diciamo ormai da tempo "pomodori" (analizzando la parola come un tutto unico) anziché "pomidoro" (cioè riconoscendola come parola composta), come vorrebbe invece la logica.

Ed ecco perché il francese ha un sistema di numerazione che, nella denominazione delle decine da settanta in poi, appare illogico rispetto alla sequenza precedente e rispetto alla sequenza di base dei numeri da uno a dieci: è infatti il risultato di una commistione della numerazione latina, di tipo decimale (basata cioè sul numero 10, come in molte altre lingue) con la numerazione celtica, che invece è di tipo vigesimale (cioè basata sul numero 20, come avviene ancora nel gaelico d'Irlanda). Questo intreccio dei due sistemi, benché singolarissimo, ha finito con l'affermarsi nel corso dei secoli (con l'eccezione del francese di Belgio e Svizzera, che seguono invece il consueto sistema decimale).

E tutto questo perché, come diceva un famoso ginevrino poco più di un secolo fa, il rapporto che unisce ogni concetto al suo mezzo espressivo, cioè il segno esterno (scritto o parlato), è puramente arbitrario. Ed è così perché chi stabilisce questo rapporto è sempre e soltanto l'uso comune.

Quindi, anche riguardo a "COVID-19", temo che, ormai, la concordanza al maschile sia ben consolidata, in quanto il termine viene associato immediatamente al virus, cui è riferita gran parte dell'abbreviazione, e non alla malattia, indicata semplicemente dalla "D" che si trova al termine dell'acronimo.

Buona settimana a tutti,

Gaetano



[Modificato alle 2020-03-31 01:04 GMT]
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Chiara Santoriello
 
Giuseppe C.
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Termine consolidato? Mar 31, 2020

Non direi che è ormai consolidato. Nelle conferenze stampa giornaliere i medici e i ricercatori differenziano chiaramente il virus dalla malattia adoperando i due termini nel modo corretto.
Sicuramente quello che dici in generale è vero, ma siccome l'evento in questo caso risale a tempi recentissimi e il termine COVID-19 è stato coniato addirittura da poche settimane dai ricercatori, credo che se dessimo almeno noi traduttori un contributo a un uso logico aiuterebbe a eliminare la conf
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Non direi che è ormai consolidato. Nelle conferenze stampa giornaliere i medici e i ricercatori differenziano chiaramente il virus dalla malattia adoperando i due termini nel modo corretto.
Sicuramente quello che dici in generale è vero, ma siccome l'evento in questo caso risale a tempi recentissimi e il termine COVID-19 è stato coniato addirittura da poche settimane dai ricercatori, credo che se dessimo almeno noi traduttori un contributo a un uso logico aiuterebbe a eliminare la confusione attualmente galoppante soprattutto a livello di media, cosa non sorprendente dato il livello qualitativo ormai infimo dei giornalisti del secondo millennio, probabilmente perché sono pagati peggio di noi.

La maggior parte delle persone è convinta che COVID-19 sia un virus e non una malattia. Sarebbe come dire "mi sono ammalato del batterio del colera" e non "mi sono ammalato di colera". Un po' come i nonnetti che lamentano di "avere la prostata" ritenendo che sia una malattia e non un organo che è sempre stato dove si trova.

In ogni caso, se la gente poi preferirà fare confusione tra virus e malattia, sarà libera di farlo. Vorrà dire che il termine SARS CoV-2 resterà appannaggio degli addetti ai lavori e di chi traduce materiale medico senza farsi fregare dall'uso consolidato di COVID-19 per riferirsi al virus in questione da parte di chi è totalmente a digiuno di terminologia medica.

[Edited at 2020-03-31 01:42 GMT]
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Chiara Gavasso
texjax DDS PhD
 
Giuseppe C.
Giuseppe C.  Identity Verified
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Grazie al ministero dalla salute Mar 31, 2020

Almeno il ministero della salute è d'accordo con me. Nella FAQ del suo sito:

" Cosa è il SARS-Cov-2?


Il virus che causa l'attuale epidemia di coronavirus è stato chiamato "Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2" (SARS-CoV-2). Lo ha comunicato l'International Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV) che si occupa della designazione e della denominazione dei virus (ovvero specie, genere, famiglia, ecc.). A indicare il nome un gruppo di esperti appositame
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Almeno il ministero della salute è d'accordo con me. Nella FAQ del suo sito:

" Cosa è il SARS-Cov-2?


Il virus che causa l'attuale epidemia di coronavirus è stato chiamato "Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2" (SARS-CoV-2). Lo ha comunicato l'International Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV) che si occupa della designazione e della denominazione dei virus (ovvero specie, genere, famiglia, ecc.). A indicare il nome un gruppo di esperti appositamente incaricati di studiare il nuovo ceppo di coronavirus. Secondo questo pool di scienziati il nuovo coronavirus è fratello di quello che ha provocato la Sars (SARS-CoVs), da qui il nome scelto di SARS-CoV-2.


.

Cosa è la COVID-19?


La malattia provocata dal nuovo Coronavirus ha un nome: “COVID-19” (dove "CO" sta per corona, "VI" per virus, "D" per disease e "19" indica l'anno in cui si è manifestata). Lo ha annunciato, l’11 febbraio 2020, nel briefing con la stampa durante una pausa del Forum straordinario dedicato al virus, il Direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. "
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Chiara Gavasso
Eleonora_P
 
Andrea Brocanelli
Andrea Brocanelli  Identity Verified
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D'accordo con Gaetano Mar 31, 2020

Il ragionamento a supporto del femminile è senza dubbio giusto, ma sembra che il maschile abbia ormai avuto la meglio nell’uso comune.

Prendiamo l'acronimo AIDS: anch’esso dovrebbe essere femminile (poiché S sta per sindrome); tuttavia, in una frase come “L’AIDS si è diffuso…”, verrebbe naturale usare il maschile.


[Modificato alle 2020-03-31 11:13 GMT]


 
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